IMPARARE A NUOTARE

Consigli per imparare a nuotare.

Come abbiamo visto, la prima fase nell'imparare a nuotare è l'ingresso in acqua.
Ad una prima impressione questa sembrerebbe una fase poco importante e che si risolve in fretta. In realtà è una delle fasi più delicate in assoluto specialmente nei corsi prescolari.


AMBIENTAMENTO: prima fase -> INGRESSO IN ACQUA DEI BAMBINI DAI 3 AI 6 ANNI

Normalmente a questa età i bambini sono ancora strettamente legati ai genitori, soprattutto a tre anni, spesso il primo distacco dalla mamma avviene prima in piscina dato che non è raro che i corsi inizino prima dell'asilo.
In questi casi l'ingresso in acqua diventa molto spesso difficile e complicato.
I bambini incominciano a piangere perchè vengono separati per la prima volta dai genitori e condotti in un posto che non conoscono con delle persone mai viste.
Sebbene il bambino in queste occasioni capita che incomincia a piangere e scappare in realtà e ad una prima impressione potrebbe sembrare traumatizzato in realtà è una normalissima fase che ogni bimbo attraversa: il primo distacco dai genitori.

Alcuni bambini sono contenti, allegri ed entusiasti della nuova esperienza, mentre altri scoppiano a piangere e tentano di "fuggire dalla piscina". In alcuni casi la crisi di pianto di alcuni bambini contagia altri che ad una prima impressione erano più tranquilli.
Malgrado i pianti e le fughe i piccoli è necessario che siano condotti in acqua dagli istruttori, magari "facendo un trenino" o prendendoli in braccio o in ogni caso è necessario che i piccoli entrino in acqua e vi rimangano.
Capita che alcuni genitori si impietosiscano dalle urla e i pianti del bambino e decidano che "dato che non gli piace" sia necessario portalo a casa. In realtà un comportamento simile è molto diseducativo.

Il bambino piangendo vuole in un certo qual modo attirare l'attenzione dei genitori e vuole essere portato a casa. Non sa se gli piace o meno l'acqua, non gli interessa. Non vuole sperimentare e non vuole stare in quel posto in quel determinato momento. In realtà piangendo, non rifiuta l'acqua ma semplicemente rifiuta una nuova esperienza.
I bambini piccoli sono molto legati alle abitudini.

Spesso piangono per tutta la lezione ma in ogni caso bisogna far capire loro che indipendentemente dai loro pianti loro devono rimanere in acqua come tutti gli altri bimbi e che alla fine della lezione i genitori verranno a prenderlo.
Chi lo porta a casa prima gli fa passare il messaggio "tu piangi, io ti porto a casa", insomma cede al ricatto del piccolo.

Di solito le crisi di pianto durano una sola lezione o qualcuna in più dipende da quanto ci impiega il piccolo a farla diventare "un'abitudine".
Capita spesso che i bambini che più all'inizio hanno avuto problemi con l'ingresso in acqua diventino quelli più desiderosi di giocare in acqua.

IMPERATIVO è QUINDI CREARE LORO UN'ABITUDINE, DARGLI LA SICUREZZA CHE FINITA LA LEZIONE QUALCUNO VERRà A PRENDERLO E LO PORTERà A CASA FINITO IL TEMPO.

Capita a volte che queste crisi di pianto avvengano anche più avanti, a volte perchè nella lezione precedente hanno sperimentanto qualcosa di nuovo. Sarà importante in ogni caso non cedere mai alla tentazione di portarli a casa prima del tempo.

Per affrontare la meglio la prima lezione, in cui molto spesso, molti bambini piangono sarà necessario che alcuni genitori rimangano a bordo vasca e "ripeschino" u bambini che tentano di fuggire. Necessario sarà tenere a mente che il bambino non rifiuta (se non in RARIRISSIMI CASI) l'acqua ma la nuova abitudine che gli si viene imposta.

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